Il puntatore laser è da usare durante le presentazioni?

Questa è una domanda che ricevo abbastanza frequentemente durante Successful Presentation quando arriviamo a parlare dell’uso dei supporti visivi. È uno strumento normalmente incorporato nel telecomando che usiamo per cambiare le slide, quindi il laser deve essere utile!

Il laser è ottimo, ad esempio per tagliare i diamanti e accoppiato alle fibre ottiche (però è un altro tipo, non va bene quello del telecomando). Non sono invece convinto sia così efficace per parlare in pubblico. Anzi c’è più di una ragione per cui ne sconsiglio l’utilizzo.

Non premere quel pulsante (puntatore laser)!

Prima di tutto è pressoché impossibile puntatore qualcosa sullo schermo in maniera fissa. Il raggio è così sottile, le nostre mani hanno un tremore naturale che viene amplificato dalla distanza. Il risultato è un puntino rosso traballante, abbastanza fastidioso. Per ovviare a ciò, alcuni presentatori aumentano il movimento andando avanti e indietro sotto alla parola o la frase da evidenziare, la qual cosa non risolve certo il problema.

Secondo, per poter puntare correttamente devi girarti verso lo schermo, con il facile rischio di trovarti a parlare al muro, invece che al tuo pubblico. Il modo corretto di puntare, in generale, è fare una pausa, rivolgersi verso lo schermo, puntare, ritornare verso il pubblico e quindi iniziare nuovamente a parlare. Con un puntatore laser è impossibile mantenere il segno girandosi verso l’audience, il che porta a parlare senza guardare la platea. L’unica alternativa accettabile è puntare, spegnere il laser e guardare il pubblico prima di riprendere il discorso.

Terzo punto: alcuni oratori dimenticano accesso il laser ed iniziano a puntarlo in giro per la stanza, o peggio sulla platea. Non è un laser pericoloso, ma è sicuramente poco bello e soprattutto fonte di distrazione.

Cosa usare invece del puntatore laser?

Bene, se il puntatore laser non va bene cosa usare in alternativa?

In diversi casi puoi avvalerti di uno strumento tecnologico ancora più sofisticato, che l’FMA classifica come 24878: il braccio! È il modo più naturale di indicare qualcosa, il più umano oserei dire, è molto più stabile e ti consente di puntare, girare il volto verso l’audience e riprendere a parlare senza perdere il punto che indichi. Non è sempre una soluzione fattibile, ma lo è sicuramente in molte occasione dove invece viene usato il laser (come nell’immagine copertina di questo post).

Se lo schermo è troppo distante o in alto, puoi sempre ricorrere ad una bacchetta telescopica o addirittura una canna di bambù come fa il grande Hans Rosling. Tutte soluzioni preferibili al puntatore laser.

Risolvi il problema nel migliore dei modi!

La vera soluzione è probabilmente un’altra. Se devi indicare qualcosa di particolare sulla tua slide, probabilmente c’è tropo contenuto su un singolo supporto visivo. La slide dovrebbe essere auto-puntante (termine inventato di sana pianta) verso le informazioni, ovvero guidare facilmente il pubblico attraverso il suo contenuto. Così non fosse vale la pena considerare di impostarla diversamente, o magari dividere le informazioni su più slide. Ci sono dei casi in cui potresti voler mostrare un’immagine complessiva e poi portare l’attenzione su un particolare. In questo caso puoi usare due supporti visivi e sul secondo fare uso del contrasto o di sovrimpressioni per indicare al pubblico il dettaglio di interesse.

Il mio consiglio è limita al massimo l’uso del puntatore laser, meglio ancora evitalo. Le uniche volte in cui io lo uso è per spiegare perché non farlo!

Se vuoi altri consigli sull’uso dei supporti visivi e su parlare in pubblico in generale c’è presentare meglio, se sei curioso di vedere il corso dove parlo del puntatore laser ed altro, questa è la pagina.

Buone presentazioni!